Dal “misticismo” di fine vita di Immanuel Kant (secondo la sinistra hegeliana), al “pericoloso” salmo n. 8 del Vecchio Testamento (secondo Gianfranco Ravasi), Sergio Petrillo il 22 marzo u.s. ha esposto alcune posizioni salienti della storia della fisica e dell’astrofisica dal Settecento ai nostri giorni. In un precedente incontro l’oratore aveva dato risalto a come la conoscenza dell’universo si limiti a un misero 4% ; questa volta si è soffermato su tre teorie cosmologiche cogliendone alcuni particolari aspetti: la nebulosa primitiva suggerita da Kant, l’errore della costante cosmologica di Einstein e l’idea di un universo olografico proposta da Bohm.
Non potevano mancare aggiornamenti legati all’attualità degli eventi, in particolare al rischio di impatto di bolidi celesti, con cenni agli studi condotti dai ricercatori dell’Università di Pisa sugli asteroidi orbitanti nel sistema solare tra Marte e Giove.
La conferenza è stata arricchita dalla proiezione di immagini selezionate da Egidio Cipolli.